La tassa sui genitori che divorziano

 

titolo originale: TASSA sui DIVORZI: perche' no?

 

lettera a:

La STAMPA (pubblicazione da verificare)

 

il Giornale (pubblicazione da verificare)

 

Avvenire (pubblicazione da verificare)

 

Repubblica (pubblicazione da verificare)

 

CorSera (pubblicata l'11-Gen-2o11)

 

Libero (pubblicata l'11-Gen-2o11)

 

 

 

illustrissimi:

 

quello che stanno proponendo i Conservatori in Gran Bretagna, con buona pace di tutti quelli che si stanno gia' 'agitando' contro, e' in realta' una cosa piu' che logica

 

il danno che subiscono i figli, a seguito delle separazioni e dei divorzi, 'costa' non poco alla Societa' e una bella TASSA non rappresenta semplicemente un 'deterrente' ma il giusto compenso che gli interessati 'devono' allo Stato per i problemi causati dal loro egoismo.

 

Insegnando in un Liceo, da anni mi trovo a 'lavorare' su classi nelle quali circa un quarto della scolaresca e' rappresentata da 'Figli/e di Separati', una 'categoria' quasi sempre poco motivata (hanno ben altri 'problemi', ovviamente), incline ad ogni sorta di disturbo emotivo, statisticamente condannati a non 'riuscire' nella vita su ogni fronte, compreso quello della 'famiglia', ovviamente.

 

Teniamo presente l'assurdita' (peraltro comunemente accettata, senza rifletterci piu' di tanto) di chiedere agli adolescenti di 'essere forti' e comportarsi da 'grandi' ...quando sono gli adulti che si comportano come dei ragazzini irresponsabili, incapaci di mantenere gli impegni presi.

 

Logico quindi che i 'costi' che la Societa' paga per 'assistere' (quando non 'sopportare') questi 'prodotti' dell'egoismo altrui vengano chiesti ai DIRETTI RESPONSABILI e non a tutti, indiscriminatamente, giusto?

 

 

Carlo INCARBONE (Collegno,TO)