titolo originale: Profilattici e AIDS: la solita bugia…
lettera a: |
MissioniCONSOLATA (pubblicata nel num. Ott-Nov
2oo1) |
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Avvenire (pubblicazione da verificare) |
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illustrissimi: leggo quasi incredulo, a
pagina 30 della Vs rivista (Missioni Consolata, numero di Giugno), che il
profilattico sarebbe UNICA ed EFFICACE BARRIERA all'infezione in oggetto;
scoperto, poi, che l'autore è un medico... capisco che si tratta del solito
caso di 'disinformazione medico-scientifica'. Per farla breve, diversi
studi a livello universitario, già a metà anni '80, hanno evidenziato che il
profilattico permette un abbattimento del rischio di contagio di circa un 80%
(su un periodo di due anni) ...il che lo rende uno 'strumento' tutt'altro che
efficace, visto che rimane un bel 20% di possibilità d'infezione. La cosa è ben documentata,
per esempio, sul numero 1995/5 di MEDICINA e MORALE, ma è quasi
'contro-informazione', ai giorni nostri: significa, in pratica, che -
escludendo gli 'incidenti' di trasfusione, peraltro non eliminabili a colpi
di preservativo - la VERA unica ed efficace barriera contro la 'peste' di
questi decenni starebbe proprio nella classica 'ricetta della nonna' (Castità
prima del Matrimonio e Fedeltà nel Matrimonio). La preoccupazione più
diffusa, però, anche negli ambienti cattolici, è quella di salvaguardare a
tutti i costi la 'rivoluzione sessuale' degli anni '60, e quando a tale
'preoccupazione' si aggiunge il condizionamento delle Case Farmaceutiche (per
le quali, un ritorno alla suddetta 'ricetta' rappresenterebbe un danno
economico incalcolabile, nel settore della contraccezione) il gioco è fatto:
anche i medici 'cattolici' finiscono per ripetere a pappagallo la 'bugia' del
secolo. Carlo INCARBONE
(Collegno,TO |
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