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Sono d'accordo con l'insegnante della lettera pubblicata il 16 Feb scorso.
In effetti, se ci pensiamo bene, l'attuale tecnica di 'reclutamento' dei docenti favorisce le persone più studiose e più di 'memoria' e non quelle che hanno comunicativa e, perché no, 'carisma' per appassionare le classi allo studio.
Personalmente preferisco un insegnante che, ammettendo i suoi limiti, consulti spesso i testi (magari assieme agli allievi) piuttosto che un 'mostro' di memoria incapace di comunicare.
Un suggerimento al Ministro, quindi, per il prossimo 'concorso': che almeno il 30% del punteggio finale di valutazione si basi su di una 'prova sul campo', a tema scelto dal concorrente (in modo da eliminare l'aleatorietà sulla preparazione specifica in quell'argomento), di fronte ad almeno una decina di ragazzi, e con il giudizio di un esperto di comunicazioni.
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