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illustrissimi: diventato sostenitore di SCARP de TENIS, il 'Mensile della Strada' (perchè non bisogna solo pensare ai poveracci del Terzo Mondo... quando ce ne abbiamo migliaia a casa nostra), mi tocca però intervenire su una frase, lapidaria, comparsa sull'ultimo numero del periodico in questione. Parlando dei problemi della 'nuova' Russia, il giornalista intervistato (che vanta 2 decenni di corrispondenza da Mosca) se ne esce con quanto segue: "Questa immensa zona che l'Occidente ha preteso di trasformare in un'area di mercato capitalistica...". Non c'è bisogno di essere esperti di Storia per ricordarsi che, dal dopoguerra al crollo del 'Muro', era l'impero sovietico che pretendeva di trasformare l'Occidente in un Paradiso Socialista, a forza di finanziamenti ed appoggi di ogni genere ai soliti fanatici ideologi sparsi in tutto il mondo. Se decenni e decenni di persecuzioni contro le idee (che non fossero marxiste), e contro l'iniziativa personale (chiave indispensabile perchè le cose 'funzionino'), hanno reso impossibile un 'decollo' dei paesi d'Oltre Cortina dopo il fatidico '89... non è certo colpa dei 'guru' occidentali dell'economia, nè dei loro 'consigli' faxati a Yeltsin e compagni, dalle torri d'avorio accademiche: semmai tali 'cervelloni' possono essersi rivelati, come spesso capita, una delusione, ma dare la colpa a loro è veramente assurdo. Ma se non occorre essere esperti di Storia per sapere come sono andate certe cose, bisogna però essere un minimo informati, e questo NON è il caso dell'Italiano Medio (quello, per intenderci, che le statistiche ci descrivono dotato di un 'vocabolario' di 400 parole o poco più). Frasi come quella appena riportata, di conseguenza, sono il classico esempio di una non rara DISONESTA' giornalistica che può facilmente confondere le idee alle (purtroppo numerosissime) persone poco, o malissimo al corrente di certi eventi. E' la stessa disonestà che si è vista, per esempio, nella ormai famosa puntata di Satyricon, dove circostanze e fatti già chiariti e smentiti dai relativi processi sono stati 'buttati lì' giocando sulla disinformazione di chi ascoltava (disinformazione in questo caso non così colpevole, visto che non si tratta di eventi epocali planetari). Ma se il caso in questione può essere finito in 'autogol' (almeno per chi ha seguito i successivi sviluppi della faccenda), sono invece molte le piccole 'uscite' disoneste che, come quella sopra citata, finiscono per creare certe 'mentalità' assolutamente di parte e decisamente errate. Cari giornalisti (e con questo passa a zero la probabilità che queste righe vengano pubblicate) finchè non avrete il coraggio di cacciare dall'Ordine i vostri colleghi 'disonesti', non vi toglierete mai di dosso l'opinione che la gente ha di voi, cioè quella dei 'contaballe'. Carlo INCARBONE (Collegno,TO)
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