Disonestà Giornalistiche

lettera a: Scarp de' tenis (pubblicata sul num. Apr-2oo1)
il Giornale (pubblicazione da verificare)
Avvenire (pubblicazione da verificare)


in rosso le parti non pubblicate
(data, obiettivamente, l'eccessiva lunghezza del testo)


illustrissimi:

    diventato sostenitore di SCARP de TENIS, il 'Mensile  della Strada' (perchè non bisogna solo pensare ai poveracci  del Terzo Mondo... quando ce ne abbiamo migliaia a casa  nostra), mi tocca però intervenire su una frase, lapidaria,  comparsa sull'ultimo numero del periodico in questione.

    Parlando dei problemi della 'nuova' Russia, il  giornalista intervistato (che vanta 2 decenni di  corrispondenza da Mosca) se ne esce con quanto segue:  "Questa immensa zona che l'Occidente ha preteso di  trasformare in un'area di mercato capitalistica...".
    Non c'è bisogno di essere esperti di Storia per  ricordarsi che, dal dopoguerra al crollo del 'Muro', era  l'impero sovietico che pretendeva di trasformare l'Occidente  in un Paradiso Socialista, a forza di finanziamenti ed appoggi di ogni genere ai soliti fanatici ideologi sparsi  in tutto il mondo.
    Se decenni e decenni di persecuzioni contro le  idee (che non fossero marxiste), e contro l'iniziativa personale (chiave indispensabile perchè le cose  'funzionino'), hanno reso impossibile un 'decollo' dei paesi d'Oltre Cortina dopo il fatidico '89... non è certo  colpa dei 'guru' occidentali dell'economia, nè dei loro  'consigli' faxati a Yeltsin e compagni, dalle torri d'avorio  accademiche: semmai tali 'cervelloni' possono essersi  rivelati, come spesso capita, una delusione, ma dare la colpa a loro è veramente assurdo.

    Ma se non occorre essere esperti di Storia per  sapere come sono andate certe cose, bisogna però essere un  minimo informati, e questo NON è il caso dell'Italiano Medio (quello, per intenderci, che le statistiche ci  descrivono dotato di un 'vocabolario' di 400 parole o  poco più). 
    Frasi come quella appena riportata, di conseguenza,  sono il classico esempio di una non rara DISONESTA'  giornalistica che può facilmente confondere le idee alle  (purtroppo numerosissime) persone poco, o malissimo al  corrente di certi eventi.

    E' la stessa disonestà che si è vista, per esempio,  nella ormai famosa puntata di Satyricon, dove circostanze e  fatti già chiariti e smentiti dai relativi processi sono  stati 'buttati lì' giocando sulla disinformazione di chi  ascoltava (disinformazione in questo caso non così  colpevole, visto che non si tratta di eventi epocali  planetari).
    Ma se il caso in questione può essere finito in  'autogol' (almeno per chi ha seguito i successivi sviluppi  della faccenda), sono invece molte le piccole 'uscite' disoneste che, come quella sopra citata, finiscono per creare certe 'mentalità' assolutamente di parte e  decisamente errate.

    Cari giornalisti (e con questo passa a zero la  probabilità che queste righe vengano pubblicate) finchè  non avrete il coraggio di cacciare dall'Ordine i vostri  colleghi 'disonesti', non vi toglierete mai di dosso  l'opinione che la gente ha di voi, cioè quella dei  'contaballe'.


    Carlo INCARBONE (Collegno,TO)