Ad inizio '97 il neonato 'Comitato Insegnanti Precari per la Piattaforma Unitaria', nonostante gli entusiasmi, si ritrovava addosso una denominazione sinistro-burosaurica assolutamente improponibile.

La proposta del disegnatore folle (sigla di
sole 3 lettere e relativo logo) riusciva a decollare e veniva adottata a livello nazionale.

Sempre in quei mesi, la grafica dell'INKA (con la kappa, per l'occasione) contribuiva qua e là alle attività promozionali del CiP, che si batteva perché fossero effettuate le assunzioni dei docenti (ferme da anni per motivi semplicemente economici) tramite apposite commissioni di valutazione nelle scuole anziché coi classici, discutibili concorsi.

Scarseggiando sia di forze che di organizzazione, il CiP non riusciva poi ad evitare l'indizione dei famosi Concorsi, tenuti infine nel 2ooo, con la relativa miriade di ingiustizie o addirittura 'truffe' belle e buone (alcune venute pochi mesi dopo a galla, su giornali e televisione).
In questo modo, pur di non ascoltare le proposte dei 'precari', lo Stato riusciva a spendere
centinaia di miliardi per creare solo scontento e discutibili risultati in fatto di razionalità di 'reclutamento'.

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